domenica 26 ottobre 2008

Sbaglio anche io...Errare humanum est..

Errata corrige... Riguardo il post ACQUA IN BOCCA - VI ABBIAMO VENDUTO L’ACQUA , solitamente verifico le fonti ma questa volta non l'ho fatto e chiedo scusa (in fondo non sono un giornalista...). L'articolo preso da www.liberacittadinanza.it/ contiene un errore, chissà se loro se ne sono accorti.... In realtà l'errore consiste solo in numeri e non nella sostanza ma è giusto correggersi. L'acqua ce l'hanno venduta non con l'articolo 23bis del decreto legge 112 ma bensì con la Legge 6 agosto 2008, n. 133 art. 23 bis, allego anche il link per verificare... http://www.camera.it/parlam/leggi/08133l.htm . Legge 133 che non è altro che la conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 (citato da liberacittadinanza), recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria. Una delle "modificazioni è proprio quella a riguardo l'affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica a favore di imprenditori o di società . Cambiano i numeri ma non la sostanza.... Preparatevi a tante speculazioni sull'acqua potabile, è successo a Latina con VEOLIA come spiegato nel post ACQUA IN BOCCA, ed è successo anche qui a Reggio Emilia con ENIA spa...
Il presidente di Enìa Andrea Allodi ha acquistato 14.810 azioni della sua impresa, quotata in borsa, investendo circa 77mila euro, il giorno 14 ottobre, martedì. Cosa c’è di male? Niente....
Il giorno 11 ottobre, sabato, a borsa chiusa, i sindaci di Torino, Genova, Reggio, Parma e Piacenza annunciavano l'accordo a due fra Enìa e Iride. Accordo che porterà all'incorporazione della prima nella seconda. Gli azionisti di Enìa, dunque, in cambio del loro pacchetto, riceveranno titoli Iride. Quanti? Nessuno, del pubblico, lo saprà fino a giovedì 16 ottobre quando (ore 23,30) viene diffuso un comunicato ufficiale congiunto Enìa-Iride contenente le informazioni sul rapporto di concambio. I comuni risparmiatori quindi vengono a sapere che per ogni titolo Enìa si riceverà in cambio 4,2 titoli Iride solo venerdì 17 dalle televisioni e sabato 18 dai giornali. Cosa c’è di male? Niente....
Viste queste date, Allodi ha comprato azioni Enìa sapendo già (è il presidente!) cose che altri ancora non sanno. In particolare che il rapporto Enia/Iride, pari a 3,7 venerdì 10 ottobre, sarebbe salito per effetto dell’accordo a 4,2. E quindi sapendo già che comprare azioni Enìa era un affare. Cosa c’è di male? Niente, risponde l’ufficio stampa Enìa....
Martedì 21 ottobre, il presidente Allodi scrive direttamente alla stampa: “Ho deciso di comprare… mosso dall’unico obiettivo di dare un segnale forte a tutti i lavoratori di Enìa e alla comunità locale sulla fiducia che pongo nella società e nel progetto di aggregazione con Iride”.Cosa c’è di male? Niente...
Anzi, immagino che tutti i lavoratori a cui Allodi ha lanciato il segnale forte saranno ansiosi di ringraziarlo. Aggiunge Allodi: “…nel mio ruolo di Presidente ho ritenuto importante, in questa fase, riconfermare anche attraverso il mio personale investimento l’importanza del progetto di sviluppo che vede impegnata Enìa”.Cosa c’è di male? Niente...
Anzi, è encomiabile il suo sforzo di riconfermare, anche attraverso il suo personale investimento, l’importanza del progetto di sviluppo di Enìa. E se Allodi, in conclusione, e tanto per fare una mera ipotesi alternativa, il martedì che ha comprato azioni avesse telefonato ad una cinquantina di dipendenti (tipo un controllore dei contatori gas, un posatore di tubi, un ingegnere, una impiegata…) dicendo loro: “Comprate, che avrete un beneficio automatico del 13%”, cosa ci sarebbe stato di male?Niente. E anche quello sarebbe stato un segnale forte, apprezzato dai lavoratori. Forse addirittura più apprezzato.... MAI... MAI.. MAI UNA GIOIA...

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