lunedì 20 ottobre 2008

Clima in crisi... L'Italia pure...



La crisi del clima accelera e una riduzione del 20% delle emissioni di Co2 al 2020 non basta per fermare l'aumento di 2 gradi della temperatura rispetto ai livelli pre-industriali mentre serve una "risposta internazionale più rapida e ambiziosa" con un target di riduzione al 2020 del 30% di gas serra rispetto ai livelli del 1990.
Questo quanto afferma il Wwf in un dossier pubblicato oggi dal titolo "Cambiamento climatico: più veloce, più forte, più vicino" in cui l'associazione rilancia l'emergenza clima mettendo in fila tutti i nuovi studi che testimoniano che i cambiamenti sono più veloci di quanto la scienza avesse previsto.
Lo studio è stato redatto con il supporto di esperti internazionali di climatologia tra cui Jean-Pascal van Ypersele, dell'Universita' cattolica di Lovanio (Belgio) e neo-eletto vice presidente dell'Ipcc, che ha dichiarato: "E' ormai chiaro che il cambiamento climatico sta già avendo un impatto maggiore di quanto la maggior parte di noi scienziati avesse anticipato. Per questo e' vitale che la risposta internazionale per taglio emissioni e adattamento sia piu' rapida e piu' ambiziosa".
Ecco quindi che l'Oceano Artico sta perdendo la calotta glaciale con un anticipo di 30 anni circa rispetto alle previsioni; nelle isole britanniche e nel Mare del Nord i cicloni estremi aumenteranno in numero e intensità; il Mediterraneo subirà periodi di siccità a lungo termine sempre più frequenti; a livello globale, si prevede che l'aumento del livello del mare sarà pari al doppio della previsione massima dell'Ipcc, che stimava un aumento di 0,59 metri al 2100.

fonte: Rainews24

La situazione è preoccupante, ma ovviamente noi in italia abbiamo altro da fare (distruggere la scuola, salvare banche, ecc. ecc. ecc.) , quindi l'Italia chiede una 'clausola di revisione' sul pacchetto Ue clima ed energia. La Germania invece va avanti decisa: "Non possiamo ritardare l'accordo" sul pacchetto clima, "bisogna chiudere entro dicembre", dice il ministro tedesco per l'Ambiente, Gabriel Sigmar, che però aggiunge: "occorre ricercare un equilibrio tra le industrie europee a forte utilizzo di energia e gli obiettivi sul clima". I paesi seri sono tutti concordi che bisogna andare avanti su questa strada, mentre L'Italia è capofila dell'opposizione alla linea europea, che con l'obiettivo 20-20-20 punta sull'incremento dell'efficienza energetica e delle fonti rinnovabili. A fianco delle richieste di Roma di più tempo per approfondire il problema dei costi per la riduzione dell'anidride carbonica, ci sono Polonia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Estonia, Lettonia e Lituania. Pensate come siamo ridotti.... MAI UNA GIOIA....

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